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Arriva la XII edizione di “Tramedautore”
Del 19/09/2012 di Stefania Grazzina - Tramedautore si trasforma quest'anno in Trametissage: un omaggio alla pluralità di stili e voci che caratterizza questa edizione
Il Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, danno il via dal 21 al 30 settembre alla XII edizione di “Tramedautore”, il festival internazionale della Nuova Drammaturgia.
In una delle più importanti vetrine della scrittura teatrale contemporanea, il festival rinnova continuamente il suo interesse per un teatro in presa diretta con il mondo d'oggi, arrivando ormai ad ospitare e produrre il teatro d'autore di oltre 20 paesi europei ed extra europei.
Dopo un viaggio in Africa durato tre anni, questa edizione intitolata “Trametissage”, è dedicata all’intreccio e alla fusione di due differenti culture: quella italiana e quella africana.
Esplorando paesi teatralmente poco considerati come Capo Verde, Etiopia, Rwanda, Uganda e lo Zimbabwe, è emersa una presenza determinante e significativa delle donne nei settori della scrittura e dell’arte, dandone un forte impulso e costituendone un motore per il rinnovamento.
Al centro della manifestazione dunque, lo spettacolo “Il Rwanda delle donne” di Marie Luise Niwemukobwa (Rwanda), teatro di narrazione per raccontare il coraggio delle donne nel processo di pacificazione.
La proiezione del film “Rwanda 94”, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, al cui termine prevede un incontro a cui partecipa, fra gli altri, Yolande Mukagasana, la rwandese sopravvisuta al genocidio, oggi esponente della Commissione Nazionale della Lotta contro il Genocidio, e protagonista dello spettacolo Rwanda 94.
“She no longer weeps” (Lei non piange più) di Tsitsi Dangarembga (Zimbabwe), un testo teatrale che ritrae vividamente le donne africane alle prese con una società patriarcale.
“La bambina che resta” di Gabriella Ghermandi (Etiopia), tratto dal suo romanzo omonimo, racconta la storia di una bambina che decide di provare ad immaginarsi un futuro in Occidente.
Ad arricchire il tutto non mancano aperitivi/dibattiti, documentari, incontri con gli artisti, workshop, una mostra fotografica e una mostra di abiti realizzati da donne africane.