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Elina Brotherus e la poetica della solitudine
Del 28/04/2013 di Lucia Conti - Nei suoi scatti si consacra la fragilità dell'uomo di fronte all'insondabile
Elina Brotherus nasce in Finlandia nel 1972, studia scienze e si dedica infine alla fotografia, riscuotendo subito un consistente successo.
La sua principale scelta stilistica la vede farsi obiettivo e contemporaneamente focus della sua stessa produzione, l'artista infatti fotografa sempre se stessa, immortalandosi in una serie di scatti "simbolo" dei diversi momenti della vita sua emotiva, che inevitabilmente assumono anche una valenza universale. Gioia, dolore, desiderio, piacere, sono rappresentati da foto che comunque non prescindono mai da una componenete malinconica e vagamente straniante.
Elina Brotherus si rappresenta ritta sul ciglio di un burrone, davanti alla luce accecante di una finestra o alla magnificenza di un paesaggio di montagna, spesso di spalle, quasi a sottolineare l'indisponibilità di ogni enigma.
Un'altra caratteristica della sua fotografia è quella di dar corpo al concetto di assenza. Gli spazi sono dilatati, evanescenti, il teatro ideale per ogni solitudine umana.
L'erotismo è congelato, fuso con la remota bellezza degli scenari, oppure esaltato dal silenzio quasi palpabile degli interni, catturati nei loro angoli più nascosti o solitari.
Al centro della scena l'uomo... nella sua insignificante centralità.