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Juergen Teller, tra arte, moda e pubblicità
Del 11/10/2012 di Lucia Conti - Sottili provocazioni e collaborazioni insigni per il fotografo tedesco
Fotografo di moda per "Vogue", "The Face" e molte altre famose pubblicazioni, Juergen Teller è una "superstar" di settore, che ha però saputo farsi apprezzare anche come creativo puro.
La sua carriera inizia a ridosso degli anni novanta, quanto Teller si trasferisce a Londra dopo due anni di approfondimento presso la Bayerische Staatslehranstalt für Photographie di Monaco. Guadagna il primo riconoscimento ufficiale con la copertina di Süddeutsche Zeitung Magazine, che raffigura Kristen McMenamy completamente nuda e con il petto decorato da un cuore che contiene al suo interno la parola "Versace".
Nel 1997 inizia la collaborazione con Marc Jacobs, per il quale si fotograferà al fianco di Cindy Sherman, nota per i suoi eccentrici "self-portraits".
Lavorerà inoltre con nomi del calibro di Sofia Coppola, Charlotte Rampling, Winona Ryder, Rufus Wainwright, Michael Stipe e molti altri.
Si segnala anche per l'interazione proficua e creativa, con la cantante Bjork, peraltro compagna del famosissimo e controverso artista contemporaneo Matthew Barney, autore della saga "Cremaster".
La sua attività si intreccia con quella di famosi designers e nomi prestigiosi della moda, come Helmut Lang, Yves Saint Laurent e Vivienne Westwood e le sue foto vengono esposte presso molti prestigiosi musei, tra i quali il Munchner Fotomuseum di Monaco, la Fondation Cartier pour l'art di Parigi, l'Interleith House di Edimburgo ed il Kunsthalle Mannheim, nonchè incluse in importanti esibizioni collettive come lo Street & Studio presso il Tate Modern di Londra, la cinquantaduesima Biennale di Venezia ed il Fashioning Fiction al Museum of Modern Art di New York.
Il fulcro della produzione e dell'ispirazione di Teller, è la profonda commistione tra la sua attività di fotografo "mainstream" e quella legata allo sviluppo di istanze creative più anticonvenzionali, mentre le principali caratteristiche del suo metodo sono una predliezione per lo scatto a colori, anche per l'uso ragionato del linguaggio cromatico, e l'autocitazione, da interpretare come una firma vivente e vagamente provocatoria.