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KAMA, eros e design
Del 14/11/2012 di Angela Fiore - Una mostra alla scoperta dell'eros degli oggetti
Kama è il nome del dio indiano del piacere, ed è a partire da questo nome, quindi da lontano, che inizia il viaggio di questa mostra alla scoperta dell'eros degli oggetti. Se l'erotismo è indubbiamente uno dei temi più pressanti della nostra epoca, densa di riferimenti sessuali più o meno espliciti in ogni prodotto culturale, esso è anche la fonte di quasi tutti i nostri residui tabù.
Che c'entra, quindi, il sesso col design? La mostra a cura di Silvana Annichiarico, che si svolgerà al Triennale Design Museum dal 5 dicembre 2012 al 10 Marzo 2013, indaga il modo in cui il tessuto erotico del nostro pensiero si trasfigura negli oggetti che costruiamo. D'altra parte il sesso, se da un lato è ancora un tabù, dall'altra è indiscutibilmente un totem e quindi un punto di riferimento per ciò che immaginiamo e rappresentiamo.
La rassegna abbraccia un arco temporale estremamente ampio, comprendendo oggetti e rappresentazioni (disegni, progetti, studi) che vanno dai reperti archeologici alle opere di celebri design contemporanei.
Se romani ed etruschi celebravano la potenza creatrice del sesso con amuleti fallici e decorazioni suggestive su oggetti di ceramica, in epoca moderna, Dalì ha creato un elemento d'arredo dal potenziale erotico elevatissimo con il suo divano Mae West, che invitava il fruitore ad accomodarsi su un paio di enormi labbra rosse e carnose. Anche più esplicito è stato Jamie McCartney, che ha costruito la sua Great Wall of Vagina con i calchi dei genitali di quattrocento donne.
Fra i contemporanei troviamo anche Piero Fornasetti, con la sensualità umana e vagamente surreale dei suoi disegni e delle sue ceramiche, a Carlo Molino, con le sue foto squisitamente carnali che uniscono temi classici a un'estetica moderna.