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Giuseppe Verdi, il genio intrattabile
Del 26/07/2013 di Angela Fiore - L'unico insuccesso di Giuseppe Verdi fu un'opera buffa
La raccolta di lettere di recente pubblicazione È Così Bella Cosa il Ridere seleziona, fra gli scritti e la corrispondenza di Verdi, tutti quei passaggi che mettono in evidenza il lato più allegro e ironico del carattere del Maestro. Non a caso, tuttavia, si tratta di un volume di dimensioni alquanto ridotte, specie se messo a paragone con la sterminata produzione letteraria incentrata tanto sulla vita del "cigno di Busseto" quanto sulle sue opere.
Fra i fatti meno noti ai profani dell'opera c'è la storia dell'unico, vero, clamoroso fiasco della carriera di Giuseppe Verdi che ha coinciso, curiosamente, proprio con la sua prima - e per quasi mezzo secolo unica - opera buffa: Un Giorno di Regno. Le cause dell'insuccesso sono forse da rintracciarsi nell'oggettiva difficoltà di scrivere un'opera buffa nel bel mezzo di una tragedia familiare devastante. Nel giro di pochi mesi, mentre Verdi era impegnato nella scrittura dell'opera che gli era stata commissionata da La Scala, vennero a mancare la moglie e i due figli. Il dramma personale e l'accoglienza inclemente del pubblico milanese, che Verdi non perdonò mai, indussero il compositore a ritirarsi nella sua Busseto, intenzionato ad abbandonare per sempre la musica.
Fortunatamente per i contemporanei e per le generazioni successive, questa risoluzione non resse a lungo, ma ci vollero oltre quarant'anni perché Verdi decidesse di accostarsi di nuovo al genere buffo. Nel 1893 il debutto del Falstaff, tratto dalle Allegre Comari di Windsor, fu un trionfo assoluto, coronamento finale di una delle carriere artistiche più significative di tutti i tempi.