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La versione di Barney che colpisce
Del 15/05/2013 di Ivan Filannino - Grande prova di Antonio Salines al Teatro Libero.
"Come si chiama quel coso che si usa per tirar su la minestra? E quali sono i nomi dei sette nani?". Queste sono le cose che continua a chiedersi Barney Panofsky, un ricco produttore televisivo impegnato a scrivere la sua biografia.
Due domande facili per chiunque, ma non per chi è malato di Alzheimer e vede la malattia avanzare giorno dopo giorno. L'uomo, però, vuole portare a termine il suo libro per difendersi dall'accusa di aver ucciso il l'amico Boogie. L'Alzheimer oscura i ricordi dell'uomo che sono sempre più confusi e si soffermano spesso sulla sua amata terza moglie Miriam, l'unica di cui sembra essere davvero innamorato.
Questa la trama de "La versione di Barney" in scena al Teatro Libero fino al 26 maggio. L'opera, tratta dall'omonimo romanzo di Mordecai Richier è stata adattata da Massimo Vincenzi e diretta da Carlo Emilio Lerici.
Sul palco un solo personaggio, Barney Panofsky interpretato da uno straordinario Antonio Salines. L'attore ligure regge la scena per un'ora e mezza incantando il pubblico con la sua recitazione ammaliante, capace di far ridere e commuovere nella stessa frase.
A spalleggiare i ricordi confusi di Panofsky/Salines le sue tre mogli, il padre Izzy e l'amico Boogie che appaiono sullo schermo alle spalle del protagonista. Figure di contorno, ma fondamentali per sviluppare i pensieri dell'anziano produttore e che finiscono col portarlo a svelare il mistero più importante: come è morto Boogie.