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Noam Chomsky, l'ultimo grande filosofo
Del 05/04/2013 di Angela Fiore - Dalla linguistica alla politica, l'analisi e le opere divulgative dell'intellettuale più influente del mondo.

La contemporaneità ha sancito la vittoria della specializzazione e della parcellizzazione del sapere: il filosofo puro, che si interessa dei problemi della scienza come di quelli dell'uomo e della società sembra ormai definitivamente estinto.
Questo rende ancora più preziosa, in quanto unica, la figura di Noam Chomsky, definito il padre della linguistica modrena, il più importante intellettuale pubblico del mondo (indagine del 2005) e il più citato fra gli autori viventi. I suoi studi spaziano dalla sociologia alla linguistica, dall'informatica alle scienze politiche.
Le sue teorie radicali, argomentate con la logica ferrea che deriva da un'analisi chirurgica e completa della realtà nella sua spaventosa complessità, lo hanno reso uno dei più inattaccabili e rispettati attori del dibattito sulle questioni globali.
Fra i suoi più grandi meriti, indubbiamente, va ricordata la capacità di divulgare argomenti delicati e complessi in modo chiaro e intellegibile anche per un pubblico non specializzato, senza tuttavia cadere nelle trappole dell'ipersemplificazione, della demagogia e della partigianeria (ne è un esempio il suo ultimo saggio Sistemi di Potere). In questo senso si può dire che la profonda conoscenza che Chomsky ha acquisito dei meccanismi linguistici e comunicativi all'interno della società umana sono alla base della sua opera divulgativa: proprio grazie alla sua capacità di dominare questi meccanismi, infatti, il suo invito all'approfondimento raggiunge in modo efficace un numero di lettori infinitamente superiore a quello che normalmente viene raggiunto dai saggi su temi politici e sociali.