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Ugo zovetti: i mille volti della città nel tempo
Notizie Milano

Ugo Zovetti e la cattura del tempo

Del 25/10/2012 di Lucia Conti - Immagini del passato e del presente in un flusso neorealista

Ugo Zovetti, nato a Curzola nel 1916 e ufficiale di marina, ma artista per passione, considerava la fotografia un superamento della parola e uno strumento che finiva per coincidere con la realtà, attraverso un meccanismo di identificazione totale.

Apprezzato a livello internazionale fu animatore del "Gruppo fotografico del Naviglio" e collaboratore della rivista "Magnum" di Colonia.

Testimone appassionato della trasformazione della città di Milano dal dopoguerra ad oggi, Zovetti dipinse quasi con commozione la metamorfosi del contesto urbano, dando all’operazione un taglio di carattere documentario vicino alle atmosfere e alla sensibilità che ispirarono il Neorealismo, ma senza rinunciare a sfumature di intensa poesia visiva.

Visi seri, dignitosi, ritratti della nostalgia di una città che non c'è più, venditori di pere cotte, muratori e garzoni all'ora del "te deum", sfaccendati in Piazza Duomo, passeggiate domenicali al Monte Stella e in contrapposizione scorci di modernità, acconciature punk e giovani che si baciano davanti a vivaci murales, sono solo alcuni dei temi e dei soggetti immortalati negli anni, quasi solo in bianco e nero, così da rendere il tutto sempre vagamente remoto e suggestivamente malinconico.

Sua "complice" la fedele Rolleiflex 6x6, con cui Zovetti imparò arte e mestiere e che continuò di tanto in tanto a utilizzare, simbolo personale della memoria al servizio della memoria collettiva.

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