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Uccidete Barbie
Del 19/09/2013 di Marina Caruso - A teatro la Barbie: bambola del male, sogno di tutte le bambine, cattivo esempio di vita e futuro
Ci hanno rimpinzate di storie d’amore e belle favole fin da piccole, lasciandoci con un bacio della buonanotte sulla fronte a sognare una vita perfetta, con un marito perfetto, un lavoro perfetto, una casa perfetta.
Ma se invece la Bella Addormentata si fosse svegliata da sola?
Se Biancaneve avesse avuto di meglio da fare che stare tutto il giorno a rassettare la casa di sette odiosi nanetti? E
se la Bella non avrebbe accettato di accontentarsi di una Bestia?
E poi c’è lei, la top model di plastica prototipo di donna ideale che in fondo in fondo tutte noi odiamo: la Barbie.
Lei, ossigenata, sempre sorridente, con tette e culo da urlo, magrissima e bellissima.
Lei, il modello di donna di tutte le bambine, che in realtà ci fa sentire inadeguate e ossessionate da un’eccellenza irraggiungibile.
Proprio di questo parla “La versione di Barbie”, lo spettacolo di Alessandra Faiella tratto dall’omonimo libro, che inaugurerà la nuova stagione del Teatro della Cooperativa e che sarà in scena dal 1 fino al 13 Ottobre.
Un monologo comico che racconta la donna di oggi, dalla nascita fino alla sua morte, fatta di lamentele, insoddisfazioni, palestra, chirurgia plastica e di una continua ricerca di un’apparente felicità, quando invece per sentirsi appagate, basterebbe solamente prendere in mano le proprie vite, iniziare ad essere indipendenti e soprattutto smetterla di emulare un giocattolo dall’estetica perfetta ma un cuore di plastica.