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Documentare la Storia da una prospettiva umana: la missione di Oriana Fallaci
Notizie Milano

La Storia da una prospettiva umana:Oriana Fallaci

Del 10/01/2013 di Angela Fiore - Fra giornalismo e letteratura, per raccontare la Storia

Giornalismo e letteratura si fondono nell'opera di Oriana Fallaci in modo assolutamente unico. Tutto il suo lavoro si snoda sulla tensione palpabile fra, il desiderio di documentare con spietata accuratezza gli avvenimenti e le decisioni degli uomini più importanti del suo tempo e, per contro, l'aspirazione all'espressione personale propria dello scrittore.

Questa visione controversa del proprio ruolo, che emerge in modo particolare dai testi delle conferenze raccolti nell'ultimo libro Il Mio Cuore è Più Stanco della Mia Voce pubblicato da Rizzoli il 4 gennaio 2013, ha portato all'esasperazione dei contrasti che hanno in qualche modo modificato l'atteggiamento di una parte del pubblico, nei confronti della scrittrice toscana adottata dagli Stati Uniti.

Se l'umanità del punto di vista era stata la sua forza in opere come Intervista col Potere, Intervista con la Storia e Un Uomo, questa umanità, portata all'estremo, ha sconfinato nella parzialità nel discusso saggio La Rabbia e l'Orgoglio. L'amore incondizionato per il paese che l'aveva accolta e celebrata come scrittrice, ha prevalso in qualche occasione sull'oggettività che si richiedeva alla giornalista.
La dedizione assoluta alla scrittura come unica missione della sua vita si può riassumere con una domanda, che costituì la prima reazione di Oriana Fallaci alla notizia del cancro che l'aveva colpita. Tale domanda non fu “quanti anni mi restano da vivere?” ma “quanti libri mi restano da scrivere?”.

Categorie: Scrittori

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