Solo gli ingenui muoiono d'amore

Si può morire d'amore? Solo gli ingenui possono, e possono perché capaci di quell'estremo atto.
Al Teatro Filodrammatici va in scena il 7, l' 8 e il 9 febbraio un'opera toccante e dal riso amaro, una profonda riflessione sul senso dell'amore, dell'amicizia e della vita.

Al centro della pièce, troviamo un uomo che veglia il giaciglio di un morto, in attesa che i parenti e gli amici giungano per dargli l'ultimo saluto.
In tale attesa il morto diventa il suo muto interlocutore, a cui tocca rimembrare tutte le fasi ed i percorsi di una vita. Visioni, aneddoti e dettagli, faranno da leva alle memorie della sua esistenza e mentre ricorda, l’uomo si veste con l’abito del defunto e rivela di essere egli stesso il morto. Spezzato e prono dalla solitudine, è il solo che veglia e ricorda se stesso.
Testo, regia ed interpretazione César Brie.