È Così Bella Cosa il Ridere

È Così Bella Cosa il Ridere

Lettere di un genio compreso

È Così Bella Cosa il Ridere

Il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi ha coinciso, come era naturale, oltre che con un fiorire di produzioni verdiane nei teatri d'opera in tutto il mondo, anche con l'uscita di numerose pubblicazioni riguardanti il Maestro.

Chiunque abbia letto le lettere di Verdi, pubblicate in moltissime edizioni e in raccolte diversamente organizzate, è familiare con l'immagine del compositore burbero, facile agli scatti d'ira, esigente e poco incline alla diplomazia. Questo volumetto, uscito il 27 giugno per L'Orma, ci restituisce il ritratto di un lato meno noto di Giuseppe Verdi: il lato ironico e, se non proprio spensierato, spesso gustosamente sarcastico.

Come è normale aspettarsi da un artista che era noto ai suoi contemporanei per il carattere difficile e irascibile, anche il tono dello scherzo e del gioco è ruvido, colorito e spesso brusco, ma rivela un umorismo arguto e salace oltre che uno stile letterario godibilissimo.

Particolarmente intensa è la corrispondenza con Francesco Maria Piave, librettista storico e amico di Giuseppe Verdi: nelle invettive giocose e liberatorie, disseminate nella maggior parte delle lettere, si rintraccia una profonda tenerezza, prontamente dissimulata con rimbrotti, turpiloquio e battute di spirito, come spesso avviene ai caratteri ombrosi che non sono usi alle dimostrazioni d'affetto.