Doctor Sleep

Doctor Sleep

L'attesissimo seguito di Shining

Doctor Sleep

Non capita tutti i giorni che Stephen King scriva il seguito di Shining e coloro che hanno amato visceralmente il capolavoro del maestro dell'horror americano non possono non avvertire una certa apprensione. Questo sentimento è dovuto al fatto che King è uno scrittore incostante, che alterna sprazzi di genio ineguagliato a momenti non particolarmente ispirati, meravigliose narrazioni che avvolgono il lettore in una sinfonia di terrori primordiali a finali con brutti mostri di plastica che lasciano un retrogusto deludente e posticcio. L'appuntamento con il seguito di uno dei più indiscussi capolavori della letteratura di genere (e non) si carica di aspettative.

Da questo punto di vista i lettori possono tirare un sospiro di sollievo (l'unico al quale avranno diritto per tutta la lettura del romanzo): in Doctor Sleep c'è il King migliore, quello che ci porta a spasso per la proiezione terribilmente reale degli inferni mentali che tormentano l'essere umano.

Il protagonista del romanzo è Danny Torrance, il figlio, ormai adulto, di quel Jack Torrance che in Shining abbiamo lasciato senza vita davanti all'Overlook Hotel. Danny sta combattendo contro il proprio alcolismo e continua a usare le sue capacità extrasensoriali (lo Shining), per portare conforto ai degenti di un ospizio, aiutandoli a riconciliarsi con le proprie vite in vista della morte (da cui il soprannome Doctor Sleep). Danny incontrerà Abra, una bambina, anche lei dotata dello Shining e braccata da un'antichissima setta di esseri di dubbia umanità, che traggono nutrimento dalle persone come lei e come Danny.

Non mancano le metafore di tutto ciò che King trova esecrabile all'interno della società americana, ma soprattutto abbondano i momenti di puro terrore, ovvero esattamente quelli che un fedele lettore si aspetta: i momenti nei quali ci si lascia spaventare, come bambini, da una splendida favola oscura.