La Doppia Vita dei Numeri

La Doppia Vita dei Numeri

Un'opera teatrale di Erri De Luca

La Doppia Vita dei Numeri

Erri De Luca si cimenta in una forma testuale diversa dal solito, consegnandoci un testo che sta fra teatro e poesia e che attinge a tradizioni antiche della sua terra.

Il teatro, nelle parole di De Luca, è quel luogo della letteratura nel quale il narratore viene scacciato dalla pagina, per restituire la parola a chi la pronuncia. Il culto del teatro, secondo l'autore napoletano, è proprio dei luoghi nei quali la densità della popolazione porta le parole a sovrapporsi in un discorso corale continuo, facendo sì che l'orecchio domini sull'occhio.
In questa strana commedia, che a tratti ricorda certe atmosfere di Eduardo, un fratello e una sorella si ritrovano da soli a festeggiare il capodanno. Mentre fuori si consuma la ben nota tradizione dei botti, che il fratello sopporta malvolentieri, i due protagonisti giocano a tombola, come non hanno fatto da lungo tempo. Per meglio onorare la tradizione familiare, dispongono sul tavolo anche le cartelle destinate ai genitori scomparsi e, con il procedere del gioco, accade qualcosa di insolito.

Nello stile surreale di certe commedie napoletane, i fantasmi dei due genitori si manifestano, prendono corpo progressivamente, mentre le cartelle si riempiono di ceci secchi.
Si presentano giovani, pieni di vigore, contrapposti ai figli ormai di mezza età. Sarà un'inevitabile occasione di bilanci, confronti, rimpianti e risoluzioni di conflitti atavici, come quello fra tradizione e contemporaneità, fra andare e restare, fra futuro e memoria.