L'Estate degli Inganni

L'Estate degli Inganni

Il secondo romanzo di Adelchi Battista

L'Estate degli Inganni

La seconda guerra mondiale è nuovamente al centro delle attenzioni letterarie di Adelchi Battista che, dopo il fortunato romanzo d'esordio Io Sono la Guerra, affronta con L'Estate degli Inganni gli accadimenti che dal luglio al settembre del 1943 gli eventi che diedero inizio al fenomeno storico e militare che oggi chiamiamo Liberazione.

Lo stile narrativo di Battista si conferma fortemente "registico", quasi cinematografico, nella capacità di tracciare l'affresco di un singolo momento nel tempo facendone esplodere la complessità in una moltitudine di scenari e punti di vista, che si intrecciano dando forma alla realtà.

Dalla deposizione di Mussolini con il conseguente avvento del governo Badoglio procedono una serie di conseguenze storiche, politiche e umane: mentre il nuovo capo del governo italiano e il re Vittorio Emanuele II trattano la resa con gli Alleati (che poi porterà all'armistizio dell'8 settembre), si vedono anche costretti a prendere tempo con gli alti comandi nazisti, in un doppio gioco di menzogne, equivoci e negoziati.

Il romanzo storico è un genere piuttosto trascurato dagli scrittori contemporanei, perché richiede assai più fatica e ricerca di un comune lavoro di fiction. Dare voce ai personaggi che hanno effettivamente determinato gli eventi non è un lavoro di poco conto e implica tempo e impegno che non molti autori sono disposti a impiegare. Adelchi Battista si riconferma, in questo, una figura meravigliosamente fuori dal tempo, con una spiccata attitudine alla coralità delle situazioni: il risultato è un romanzo avvincente, accurato, storico ma profondamente umano che rende conto di uno dei periodi più significativi della nostra storia recente.