Lo Stivale Zoppo

Lo Stivale Zoppo

Storia irriverente dell'Italia moderna

Lo Stivale Zoppo

Se Roberto Gervaso decide di scrivere una storia d'Italia, si può stare certi che "irriverente" sarà l'aggettivo più usato per descriverla: punzecchiatore per eccellenza con un talento per l'aforisma arguto e la battuta caustica, lo scrittore e giornalista traccia un ritratto del nostro paese nell'ultimo secolo senza far sconti a nessuno.

Nella scelta stilistica si rintraccia senza dubbio l'influenza di Montanelli, ma l'espediente narrativo fa pensare a Timur Vermes, che con Lui è Tornato ha costituito un vero e proprio caso letterario in prima in Germania e poi nel resto d'Europa.

Anche Gervaso, come Vermes, ipotizza una realtà parallela nella quale il dittatore non è morto come tutti credono e, sotto più o meno mentite spoglie, si fa osservatore e cronista della realtà nazionale successiva alla propria disfatta. Tornato alla professione di giornalista, il Mussolini ipotizzato da Gervaso si rifugia in Svizzera e viene, in seguito, inviato in Italia per seguire, per conto del proprio giornale, gli eventi salienti che si susseguono nel paese dal dopoguerra in poi.

Quello che emerge è un ritratto amaro, per quanto indubbiamente accurato. Gervaso rintraccia l'origine dei problemi nazionali nella natura a suo parere essenzialmente indolente e sottomessa del popolo italiano, che ha sempre preferito il benessere alla libertà.