O la va o la spacca

O la va o la spacca

Una commedia nera

O la va o la spacca

L'erede di una ditta di successo non trae dalla propria esistenza privilegiata tutte le soddisfazioni che sarebbe lecito immaginare: il giovane Umberto Ripamonti deve infatti confrontarsi con una madre dalla personalità a dir poco ingombrante. Ex reginetta di bellezza evolutasi in industriale di successo, la terribile genitrice tiranneggia e umilia il figlio, impedendogli l'accesso al controllo delle fortune di famiglia.

Invidiato in paese per la sua più che rosea situazione economica, il pargolo viene su con non poche difficoltà, anche nei rapporti con l'altro sesso, dal momento che mammà si impegna metodicamente a sabotare tutte le sue relazioni sentimentali, facendone inevitabilmente un assiduo cliente delle professioniste dell'amore.

Depresso e travagliato come ogni figlio di madre oppressiva che si rispetti, Umberto - detto, come se non bastasse, Bubi - escogita un piano: con l'aiuto dell'ex compagno di scuola Cabir Polentarutti, malvivente patentato, estorcerà all'azienda di famiglia una grossa somma di denaro.

A voler essere veramente molto cattivi si potrebbe rintracciare, nella trama del romanzo breve/racconto lungo che segna il ritorno di Enrico Brizzi alla narrativa, più di qualche analogia con quella della black comedy Nobel Son di Randal Miller. A voler essere meno cattivi, tuttavia, si può riconoscere che l'epilogo è diverso e che i film indipendenti americani, in Italia, non li vede comunque nessuno, quindi è ragionevole pensare che non li veda neppure Enrico Brizzi.