Racconti dell'Errore

Racconti dell'Errore

Storie di uomini non illustri

Racconti dell'Errore

Sei racconti che riescono a essere ironici, struggenti, lievi e profondissimi articolandosi intorno a un unico tema: la morte. Più ancora che la morte in sé è la consapevolezza di dover morire, la realizzazione dell'inevitabilità dei processi di deterioramento della vita a costituire il punto di svolta delle vite dei protagonisti di queste sei storie, il momento, per ognuno, della resa dei conti.

Sistemi di vita costruiti interamente su errori speculativi o - volendo dare al pensiero di questi sei "uomini non illustri" una maggiore statura intellettuale - filosofici. L'errore di Aristide, per esempio, è il pensare di dover morire in ogni momento della vita e conseguentemente il vivere in funzione di questi potenziali momenti fatali.

L'errore di Tonino, invece, è la scelta di ignorare la vecchiaia, considerandola solo un'opzione evitabile, qualcosa che non potrà capitargli mai.

L'errore di Tommaso non pertiene strettamente alla morte, ma al suo contrappunto filosofico:  l'amore. Tommaso non crede che l'amore esista se non nei libri.

Umbertino scopre, da pensionato, che l'opposto della morte non è la vita, ma il prendersi cura di qualcuno, come gli accade di fare quando decide di prendere con sé la cagnetta Gilda.

Giovanni scopre "il gioco della morte" a tre anni e lo pratica con entusiasmo per tutta la vita, godendo dell'abbandono all'oscurità che da adulto ritroverà nel sesso.

Questa breve ma intensa galleria di personaggi invita il lettore a una riflessione non solo sulla morte come dato inalienabile della vita umana, ma sul significato dei legami e sull'arte di dire addio.